Parodontologia: scienza ed alimentazione
Feb 20, 2020
Per il secondo anno consecutivo (2018 e 2019) la ditta 3M ha condotto uno studio su 14.000 persone di 14 Paesi al fine di conoscere quale fosse l’atteggiamento comune nei confronti della scienza.
Il punto più rilevante di questa ricerca è che i soggetti intervistati si interessano alla scienza e alle sue connessioni col quotidiano solo e soltanto quando esse vengono spiegate in un linguaggio chiaro e comprensibile; in altre parole le persone dedicano attenzione alla scienza quando capiscono “che cosa faccia la scienza”.
È questo nel nostro piccolo ciò che abbiamo provato a fare, la creazione cioè di una serie di articoli all’interno del blog di interesse comune sia a noi ricercatori che ai nostri pazienti – lettori dove vengono abbinati scienza e realtà applicata al fine di permettere un miglioramento della nostra salute e quindi della nostra vita.
Parole quali malattia parodontale, piorrea, recessioni gengivali, vitamina C, curcuma, fluoro, resveratrolo, epulide, estetica orale, impianti sono stati il nostro target 2019, semplificando, per quanto possibile, chiarendo ed illustrando il lavoro che ho fatto in questi anni, da quando cioè nel lontano 1982 decisi di diplomarmi negli USA a Los Angeles in Parodontologia, scienza che studia tutti gli aspetti essenziali (normali e patologici) dei tessuti di sostegno e protezione degli elementi dentari e di ritornare in Italia, Paese che amo profondamente nelle sue molteplici sfacettature, e nei suoi purtroppo altrettanti difetti.
La scienza parodontale ha uno storia antica ma codificata negli anni 40 dall’apertura di Scuole di Specialità negli Usa che hanno avuto il merito di formare e plasmare quelli che sono diventati insegnanti e ricercatori nel nostro presente futuro.
La ricerca per me è sempre stata abbinata alla didattica nel far capire cioè ciò che facevo, come lo facevo, ciò che era stato fatto e come era stato fatto.
E nel tempo al tecnicismo della mia professione – hai una tasca ti aiuto ad eliminarla, hai una recessione te la risolvo, hai una gengivite ti aiuto a capire cosa puoi fare per risolverla, si sono aggiunte numerose informazioni “alimentari”, si è cioè capito che esistono cibi, vitamine, minerali, un mondo di prodotti salutari che passano sotto il nome di integratori, che potevano alleviare ed aiutare i nostri pazienti nel combattere la malattia parodontale.
L’evoluzione d’altra parte è stata biunivoca, cioè anche da parte nostra è maturata la consapevolezza che la bocca non è solo e soltanto qualche cosa di meccanico ma è l’unica fonte di approviggionamento di cibo e che tale assunzione ha effetti benefici e non sui tessuti orali, modulandone l’espressione genica.
Faccio sempre l’esempio dell’ape da miele, la fortunata ape che viene scelta a caso fra le migliaia di compagne e nutrita, essa sola, con pappa reale vive 3 anni, le altre nutrite con il solo nettare, 3 mesi.
Non pensate allora che sia importante per noi la consapevolezza che un’idonea alimentazione possa prevenire le malattie orali? O attenuarne gli effetti? O modificarne le previsioni cliniche?
Pensate ora in ambito medico all’importanza dell’acido folico nella gravidanza, del resveratrolo che almeno nei modelli di studio animale esalta e protegge la salute, della vitamine del gruppo B (6 e 12) che influiscono sulla sintesi della metionina, aminoacido talmente essenziale la cui mancanza fa aumentare il rischio di morte prematura.
Ed ecco allora il nostro ruolo, quello dell’odontoiatra, espandarsi e fondersi con quello dell’internista e del dietista nel consigliare quei prodotti funzionali al completamento di un’alimentazione sana, di una dieta corretta, finalizzata anche, ma non solo, alla protezione dei tessuti orali.
Curcuma, acidi grassi polinsaturi omega 3, antiossidante Q10, resveratrolo, fluoro, formano l’apice di un triangolo alimentale, per ora punta di un iceberg di prodotti con effetti positivi in odontoiatria.
A voi la scelta se seguirci in questo affascinante viaggio odonto-alimentare con le incertezze ma con l’entusiasmo di queste nuove acquisizioni scientifiche o l’apatia ed il grigiore di una dieta spersonalizzata, monotona e di scarso effetto clinico-epigenetico.
Il presente-futuro è già davanti a noi, a voi la scelta di quale percorso intraprendere.
Alimentazione e parodontite: il video
Bibliografia:
– Checchi V., Grande F., Di Simone S., Tissino B., Ongaro F., Checchi L.
Rapporti tra curcuma e parodontite: analisi della letteratura
Dental Cadmos, Vol. 85, N. 3, pagg. 126-134, 2018
– Ongaro F., Checchi V., Rossi R., Tissino B., Checchi L.
Rapporti tra omega – 3 e parodontite: revisione della letteratura.
Dental Cadmos, Vol. 85, N. 3, pagg. 126-134, 2017
– Gatto M., Montevecchi M., Paolucci M., Landini M.P., Checchi L.,
Prevalence of six periodontal pathogens in subgingival sumples of Italian patients with cronic periodontitis
New microbiologica, 37, 517, 2014
– Checchi L., Montevecchi M., Checchi V., Zappulla F
The relationship between bleeding on probing and subgingival deposits. An endoscopical evaluation
Open Dent. J., 3, 154-60, 2009