Che cosa vuol dire, oggi, stare bene?
Per pulirsi i denti, può essere sufficiente utilizzare…
Il massaggio gengivale è uno dei punti fondamentali della terapia dei pazienti parodontali nei processi di guarigione delle tasche gengivali e nel mantenimento dei risultati ottenuti.
Mentre nel paziente sano gengive ed osso sono congruenti ed aderenti l’uno all’altro con un modico spazio (che può variare da 0 a 4 mm), nel malato parodontale questa distanza si espande fino a raggiungere l’apice del dente, riempendosi di una flora batterica (germi) che esercita un’attività altamente patogena, infiammatoria e distruttiva nei confronti di tutti i tessuti di sostegno del dente, cioè del parodonto, fino ad arrivare alla perdita del dente stesso perchè non più supportato dai tessuti circostanti.
Ed è prima che si arrivi a questa fase finale di collasso anatomico, che bisogna intervenire, sia professionalmente che domiciliarmente.
Ed è di quest’ultima fase che oggi vogliamo occuparci.
Premesso che queste note sono dedicate solo e soltanto a chi soffre di parodontite e non ai soggetti sani, l’obbiettivo dei pazienti malati deve essere non solo quello di rimuovere completamente la placca batterica ma anche e specialmente quello di ricreare quelle unicità di vicinanza osso – gengiva, gengiva – osso che ritroviamo nella normalità.
Ed allora fra le tante tecniche di spazzolamento vi proponiamo una “tecnica di compressione intrapapillare”, tecnica da me per tanto tempo insegnata all’Università di Bologna sotto il nome di terapia igienica, semplice e di facile esecuzione e basilare per ottenere un controllo efficace e veloce della malattia da parte del paziente.
Essa si basa sull’utilizzo per almeno 30 minuti/die, meglio di sera, di uno spazzolino interdentale chiamato anche proxabrush che, infilato fra un dente e l’altro, oltre a rimuovere la placca dale superfici dentarie, se premuto sulle gengive con movimento di fuori-dentro, riduce la tasca gengivale e conseguentemente il numero di germi ivi presenti.
Tale procedura porta anche ad un altro grande vantaggio, quello cioè di rendere cheratinizzata, ovvero più resistente, la zona papillare che è il primo ingresso dei batteri nel parodonto.
E non è poco pensare che tutto questo può essere effettuato dal paziente stesso nella propria abitazione e comodamente seduto davanti alla tv o al computer.
Tale procedura porta a risultati incredibili di cui il paziente stesso può prendere atto: la gengiva ritorna ad essere rosa-fibrosa, il cattivo odore spesso presente in questa malattia si affiovolisce o svanisce, la mobilità dentaria diminuisce, il sanguinamento cessa e l’auto percezione di questi cambiamenti facilita l’aumento dell’autostima del paziente nel proseguire ed intensificare la terapia .
Ecco quindi riassumendo le 10 regole che dovete rispettare:
Ed allora buona terapia igienica e buon lavoro!
Come potete utilizzarla nella vita di tutti i giorni, non essendo nè medici né dentisti? La terapia igienica coincide con una condizione psicologica per cui il paziente è automaticamente assorto in quello che sta facendo, sentendosi ricompensato e rinfrancato dagli effetti del movimento effettuato. Questa terapia non è connessa alle abilità individuali di ciascuno di voi ma è il prodotto di una progressiva e continua pratica programmata, deliberata e ben gestita nel tempo. Per approfondire l’argomento vi invito a guardare questo video che ho preparato per voi. Guida alla terapia igienica domiciliare.
Che cosa vuol dire, oggi, stare bene?
Per pulirsi i denti, può essere sufficiente utilizzare…