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Il collutorio: informazioni utili da conoscere
Feb 01, 2023
[Nella fotografia: Reazione allergica da collutorio o da dentifricio]
Il collutorio è un prodotto in soluzione contenente uno o più principi attivi quali antisettici, antinfiammatori, cosmetici e di profilassi, utili e di ausilio nella normale prassi igienica orale.
Il semplice fatto che un collutorio contenga uno o più principi attivi rende indispensabile chiarire in primis come funzionano le sostanze in esso contenute.
L’antisettico agisce sul controllo dei microrganismi patogeni orali, prevenendo la formazione del biofilm dentario; l’antinfiammatorio esplica la sua funzione sui processi infiammatori e conseguentemente sul dolore, mentre l’azione profilattica si esplica in una protezione dei tessuti dentali (ad esempio il fluoro nei confronti del dente). Infine, l’azione cosmetica si attua in un aiuto nel ridurre le pigmentazioni dentarie, rendendo più bello e luminoso il nostro sorriso.
Così come descritto, il collutorio potrebbe apparire una panacea ed essere consigliato ed utilizzato per tutti i pazienti ma così non è perché un suo utilizzo continuativo e non mirato va ad alterare l’equilibrio microbiologico orale, creando problematiche anche importanti (per approfondire leggere l’articolo sul dentifricio).
Il razionale dell’uso del collutorio sta nel fatto che essendo liquido ed utilizzato come sciacquo orale può infiltrarsi in tutti i recessi della bocca, anche in quei piccolissimi spazi dove lo spazzolino non arriva e potrebbe essere un ottimo ausilio nel controllo della placca batterica ma….
…in verità oggi giorno si è fatto un uso assai generalizzato, improprio e per tempi lunghissimi del collutorio, utilizzandolo quale strumento utile contro l’alito cattivo, per il buon sapore e odore che lascia in bocca, dimenticandosi che esso, per essere usato in sicurezza, deve avere determinate caratteristiche.
Caratteristiche dei collutori:
prevenire l’accumulo di placca batterica, avere un’azione profilattica contro la carie, fissarsi sui tessuti orali senza lederli, non essere tossico, di buon odore e sapore, non deve creare resistenze batteriche ed allergie e specialmente deve avere una sua specifica funzione che solo l’odontoiatra o l’igienista possono diagnosticare e prescrivere.
Inoltre e per l’appunto, non essendo i collutori tutti uguali, non dovrebbero essere utilizzati senza l’aiuto dello specialista.
Il collutorio fa male?
Per quanto riguarda i collutori contenenti clorexidina, vi sono numerose ricerche sulla loro provata efficacia e ne viene comunemente consigliato l’uso dal parodontologo dopo una chirurgia ma per periodi di tempo limitati, visto che un utilizzo prolungato porta a numerose pigmentazioni nerastre e a tartaro.
Anche sui collutori a base di fluoro vi sono buone evidenze scientifiche ma in generale bisogna comprendere che:
- l’antisettico più efficace non è quello altamente battericida ma quello che ha più sostantività
- la farmacocinetica varia a secondo dell’antisettico utilizzato
- le superfici dentali rappresentano solo il 20% circa di quelle costituenti il cavo orale e questo deve limitare prudentemente l’uso dei collutori
- la gengivite si riduce con il solo spazzolamento, indipendentemente dagli antisettici usati e quindi questi possono essere utilizzati solo per breve tempo e sempre a seguito di un intervento terapeutico odontoiatrico, ben sapendo che non sostituiscono né lo spazzolamento né l’odontoiatra.
Conclusioni
Solo una corretta prassi igienica, accompagnata da controlli trimestrali dell‘igienista e del parodontologo, sta alla base della salute orale.
Va ricordato che collutorio esprime la sua massima efficacia solo se usato in concomitanza con i presidi igienici meccanici – spazzolino, tip o stimolatore gengivale e filo interdentale – e dopo la detersione meccanica eseguita dall’igienista o dal dentista-parodontologo.
Bibliografia:
-C. Sanavia, A. Genovesi, G.M. Nardi
Prontuario: Guida all’uso di collutori, dentifrici e prodotti di igiene orale.G.S. Condò
Collutori e loro componenti
Ed CISU1994
F. Bergese, L. Checchi
Tecniche di profilassi con soluzioni fluorate
Prevenzione Stomatologica 6/82, pag. 17-25
-L. Checchi
Clorexidina: rassegna della letteratura
Prevenzione stomatologica 2/1983, pag. 33-36L. Checchi, C. D’Achille, M. Zelent, M. Nonato
Agenti Antiplacca nella malattia parodontale
Dental Cadmos 17/88, pag. 74-88