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In odontoiatria si definisce recessione gengivale una migrazione dei tessuti muco-gengivali che porta ad una inadeguata quantità di gengiva sull’elemento dentario.
Si tratta cioè di uno spostamento di tutti i tessuti (verso l’alto per l’arcata superiore e verso il basso nell’arcata inferiore) che circondano e ricoprono il dente e che ne lasciano scoperto il colletto e, nei casi più gravi, anche la radice.
Nella normalità i nostri denti sono ricoperti e protetti da un tessuto orale che si suddivide in gengiva marginale, gengiva aderente e mucosa alveolare.
Un ruolo assai importante è svolto dalla gengiva aderente che, come dice il suo nome, è fortemente adesa all’elemento dentale, proteggendolo dai traumi con il suo spessore ma specialmente con il suo grado di cheratinizzazione (più resistente).
L’intero complesso muco-gengivale, oltre a proteggere e rendere funzionale la masticazione, ha un’importante valenza estetica che, se alterato, determina un cambiamento nella lunghezza del dente e nel suo colore.
In questi casi il dente appare bicolore, con la parte lasciata scoperta dalla gengiva (che non è più costituita da smalto ma da dentina) di un colore giallastro e quindi con una importante problematica estetica ed un certo grado di ipersensibilità al caldo, al freddo ed allo spazzolamento.
I gruppi frontali ed i premolari, con una prevalenza per i denti superiori di sinistra, sono gli elementi dentari più spesso affetti da recessione gengivale, ovvero dal “ritiro delle gengive”.
Numerosi sono i fattori coinvolti in tale patologia: se il paziente è giovane, essi vanno ricercati prevalentemente nelle particolari abitudini igieniche caratterizzate da numerosi spazzolamenti/die e da un abbondante e ripetuto uso di dentifricio.
Se il paziente è adulto o anziano invece, ci si indirizza specialmente su un attento controllo della presenza o meno della parodontite/piorrea.
Va da sé che tutti questi casi vanno studiati, diagnosticati e seguiti da uno specialista, il parodontologo, che potrà attuare la terapia prevista.
È questo un punto assai importante che richiede necessariamente una visita parodontale approfondita. In linea generale si può affermare che, chirurgicamente, si possa fare tanto e molto bene ma con un certo grado di tolleranza anche e specialmente da parte del paziente.
Più volte infatti ho riscontrato pazienti che, nonostante la patologia fosse stata risolta, si lamentavano di 1 mm di recessione residua a fronte di 7-8 mm di recessione iniziale … dimenticandosi che la bocca non è un complesso meccanico, una macchina con garanzia illimitata ma un complesso biodinamico altamente specializzato in più funzioni e con attività praticamente continua e come tale ragionevolmente non programmabile se non a larghe linee.
Informazione, fiducia, chiarezza e professionalità sono quindi le basi di ogni approccio preventivo e chirurgico, al fine di risolvere positivamente e con successo le patologie delle recessioni.
Bibliografia:
– Schonfeld SE, Checchi L.
Rational basis for mucogingival surgery: review of the literature
Dent Cadmos. 1983 Apr;51(4):21-6.
– Checchi L.
Borders of the attached gingiva: review of the literature
Dent Cadmos. 1984 Feb;52(2):73-7.
– Mele M, Zucchelli G, Montevecchi M, Checchi L.
Bilaminar technique in the treatment of a deep cervical abrasion defect.
Int J Periodontics Restorative Dent. 2008 Feb;28(1):63-71.
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