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placca batteria - piorrea

Piorrea: cause, sintomi e cure

“Ho la piorrea”
“Il mio papà ha perso tutti i denti per la piorrea”
“La piorrea è la malattia degli anziani, non si può far nulla contro la piorrea …”

Queste sono le domande – affermazioni – che i pazienti pongono al proprio dentista manifestando, il più delle volte, una grande rassegnazione alla perdita dei denti, considerandola fisiologicamente dovuta all’età.

Che cos’è la piorrea?

Innanzitutto piorrea è il termine popolare che individua una malattia, quella parodontale, che colpisce la popolazione mondiale per un 40-50% e con esiti, nella maggior parte dei casi, infausti, che portano cioè alla perdita degli elementi dentari.

Per approfondire guardate il video Il miglior esercizio per prevenire la piorrea.

Piorrea o parodontite sono la stessa cosa?

La risposta è sì. Trattasi, la piorrea, di un’affezione ormai conosciuta nei suoi aspetti clinici che vede nei germi, in particolare in un gruppo specifico di batteri, gli agenti causali ed eziologici della malattia parodontale altresì denominata parodontite o piorrea. La piorrea o malattia parodontale è quella affezione che colpisce e distrugge i tessuti che circondano il dente, ovvero la gengiva, l’osso alveolare, il legamento parodontale e il dente stesso (cemento radicolare).

Qual è l’origine e la causa della piorrea?

La causa della piorrea deve essere ricercata nei batteri, ed in particolare nell’accumulo e ristagno degli stessi sulle superfici dentali, quale elemento eziologico primario, associato poi ad altri possibili cofattori quali:

Dalla combinazione di quanto sopra descritto si può avere quindi la perdita di uno o più elementi dentari.

La piorrea è contagiosa?

Vi sono evidenze scientifiche che mostrano il passaggio di batteri parodontopatogeni da madre a figlio e tra coppie. È buona norma quindi, per evitare un effetto “ping-pong”, che la terapia igienica professionale venga estesa alla coppia, mentre è altrettanto importante che la mamma venga seguita durante la gravidanza (per saperne di più ne ho parlato in questo video dedicato alla salute orale in gravidanza) con richiami igienici professionali mensili dal terzo al settimo mese.

Colpisce tutta la popolazione?

È una delle malattie più diffuse al mondo. Si calcola infatti che più del 40% della popolazione mondiale ne sia affetta, con indubbi svantaggi sia in termini clinici, con la perdita dei denti, che economici, con esborsi monetari assai importanti.

Ma come faccio ad accorgermi se sono affetto e colpito dalla parodontite?

Premesso che la prevenzione con visite e terapie specifiche (detartrasi) trimestrali dal vostro parodontologo-igienista è sempre la risposta giusta a tutte le malattie croniche, compresa la piorrea, i sintomi che devono mettere in allarme il paziente sono il sanguinamento spontaneo, riscontrato sul cuscino al mattino o durante lo spazzolamento, il cattivo odore proveniente dalla bocca (foetor ex oris), la mobilità degli elementi dentari, la sensibilità al caldo o al freddo e a volte un fastidio generale alla bocca non ben definibile.

Quali sono i batteri principalmente coinvolti nella piorrea?

Da anni si indaga sulla flora batterica orale esistendo, da ormai molti anni, dei test volti ad individuare la presenza dei “batteri cattivi” che portano alla malattia.
Ma c’è di più, c’è il preoccupante sospetto che alcuni di questi germi giochino dei ruoli metafocali cioè con target lontani dalla bocca contribuendo ad una serie di patologie sistemiche quali aterosclerosi, nefropatie, diabete.

Piorrea ed Alzheimer

A questo elenco così importante e vistoso di patologie si è aggiunto, in questi ultimi 10 anni, anche l’Alzheimer una malattia neurodegenerativa fra le più difficili e dolorose con cui dover convivere.
Si è infatti scoperto che una nostra vecchia conoscenza, da almeno 20 anni sotto osservazione, il Porphyromonas Gingivalis, batterio gran negativo, è considerato il più importante responsabile nella sua forma 2 e 4, della malattia parodontale, è coinvolto nella malattie coronariche e nelle nascite pretermine e, insieme alle sue proteasi (gingipains), è presente nel cervello dei malati di Alzheimer.
Per approfondire questa tematica, invito a leggere l’articolo “C’è un legame tra batteri e Alzheimer, via a studio clinico in Usa ed Europa” pubblicato su Repubblica.it.

Piorrea e Treponema Denticola

Ma anche sul Treponema Denticola, germe della famiglia delle spirochaetaceae, (per intenderci la famiglia della sifilide con il treponema pallidum) grava il dubbio di lesioni a distanza vista la sua capacità di deporre sostanze beta-amiloidi su cellule neuronali.

Come curare la piorrea

Insomma pur non essendoci ancora un’immediata e totale comprensibilità sui rapporti fra placca batterica e malattie degenerative e comunque patologie a distanza, è logico, lecito e consequenziale pensare che la rimozione di questi batteri con un’igiene domiciliare appropriata, con visite specialistiche presso un parodontologo, con un semplice test microbiologico e con successive terapie causali e chirugiche, debba essere considerata da tutta la popolazione italiana una priorità assoluta. Occorre, quindi, farsi visitare dal parodontologo o da un dentista “esperto” nella materia che mediante un set di 16 radiografie endorali (non una ortopantomografia – OPT) e sondaggio parodontale, insieme agli altri parametri biometrici, andrà ad intercettare e ad evidenziare le aree soggette a malattia.
Solo dopo questo percorso diagnostico potrà avvenire quello terapeutico con la risoluzione della malattia. Va ricordato che la malattia parodontale è una malattia cronica, silente e recidivante se non attentamente monitorata nel tempo. Sono quindi necessari “detartrasi trimestrali” al fine di mantenere la salute acquisita.

 

Per approfondimenti invito a leggere: Cura della piorrea e parodontite.


Bibliografia:
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