Cari amici,
alcuni di voi mi chiedono informazioni sui farmaci venduti con particolare riferimento agli antibiotici.
Reputo quindi interessante estrapolare alcuni dati che mi sono pervenuti dalla Pharma Data Factory, ditta di riferimento del mercato farmaceutico, per conoscere il sell-out dei farmaci o più italianamente la quantità di medicinali venduti in un determinato tempo ai consumatori finali nell’autunno del 2024.
L’antinfiammatorio Tachipirina nel terzo trimestre del 2024 è al primo posto nella rilevazione con un aumento del 15% seguita a ruota dell’antibiotico Augmentin, terzo il vitaminico Di base, a seguire gli antidiabetici, fermenti lattici e altri.
Considerato che un antibiotico si è posizionato al secondo posto nella classifica dei farmaci più venduti, si impongono alcune considerazioni generali, visto che la resistenza agli antibiotici è diventata un’emergenza di sanità pubblica con rischi attuali di ritorno all’era pre-antibiotica ed una minaccia globale alla salute dell’uomo al pari dei cambiamenti climatici, così come riportato al G 8 del giugno 2023.
In linea generale va ricordato:
In odontoiatria l’antibiotico terapia non è la terapia d’elezione ma ad essa va preferita la terapia chirurgica con drenaggi ed estrazioni, le terapie endodontiche, le chirurgie parodontali, trattandosi di terapie che risolvono la maggioranza dei casi.
Le infezioni ad andamento acuto che si riscontrano sono di tipo misto con 3-6 organismi patogeni, di conseguenza la terapia chirurgica deve sempre essere considerata primaria e la somministrazione di antibiotici come parte della terapia secondaria.
Gli antibiotici sono prevalentemente indicati in pazienti con segni e sintomi di infezione, febbre, dolore, sudorazione, linfoadenopatie.
La decisione più importante non è mai quale antibiotico usare ma se usarlo o se non usarlo, tenendo presente che il 60% di tutte le infezioni vengono risolte spontaneamente dal nostro sistema immunitario.
Considerato comunque che la maggior parte dei germi orali riscontrati nelle infezioni sono gram + sia aerobi che anaerobi, gli antibiotici di scelta in odontoiatria sono le penicilline, le cefalosporine e l’eritromicina.
La somministrazione va effettuata con forti dosaggi in tempi brevi con una importante dose iniziale.
Buona prassi clinica è comunque muoversi chirurgicamente in un campo pulito e risulta pertanto imprescindibile far precedere ogni atto chirurgico ed antibiotico da una igiene professionale della bocca.
Ogni qual volta si usano degli antimicrobici c’è sempre il rischio che si verifichi resistenza antimicrobica.
Nel Regno Unito le statistiche mostrano che nel 2007 sono state usate 387 tonnellate di farmaci antimicrobici, sia per animali da allevamento che da compagnia.
L’ottantanove per cento di tale quantità è stata somministrata per via orale, principalmente insieme a mangimi premix o come medicine disciolte nell’acqua potabile e solo il 10% per iniezione.
Le tetracicline sono l’antibiotico usato più di frequente (45%), seguite da combinazioni di trimetoprim/sulfonamidici (19%) e dagli antibiotici beta-lattamici (penicilline, penicilline sintetiche etc.) al 17%.
Si stima che l’uso di antimicrobici nei suini copra il 53% dell’uso complessivo di tali farmaci, nonostante il fatto che nel Regno Unito vengano macellati solo 9 milioni di suini l’anno.
Anche negli USA il 50% della produzione annuale degli antibiotici viene utilizzata in campo veterinario per aumentare il peso dei suini e del bestiame in genere.
Ne consegue che il veterinario è responsabile di un uso accorto e giudizioso dei farmaci antimicrobici ed antibiotici per limitare lo sviluppo della resistenza antimicrobica e antibiotica nella popolazione animale ed umana.
Gli antibiotici sono farmaci fra i più diffusi in campo umano e veterinario.
La pratica assai comune specie in campo parodontale di usare antibiotici è un tentativo di curare una infezione microbiologicamente complessa e sconosciuta con un antibiotico non specifico, per una durata approssimativa e con una posologia empirica.
Gli antibiotici, fatta eccezione per pazienti immunocompromessi, non sono curativi ma permettono al sistema immunitario di prevalere sull’infezione e quindi il loro uso va sempre ponderato.
Bibliografia
Autori: Checchi Prof. Luigi, Fabbri Dr.ssa Mariachiara
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