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Innanzitutto definiamo la piorrea come un’infezione gengivale causata da batteri patogeni che distruggono nel tempo l’osso di supporto del dente ed infiammano la gengiva. È una malattia infiammatoria subdola perché silente cronica e recidivante se non viene attentamente monitorata e controllata.
Come curare e controllare la piorrea
Se è vero che un dente senza batteri è un dente sano circondato da gengiva rosa e non infiammata, è altrettanto vero che ogni qualvolta il dente venga ricoperto da batteri, la gengiva ed il parodonto tutto ne soffrono infiammandosi. Quindi dente pulito significa parodonto sano, mentre dente sporco può significare parodontale malato. La conclusione pratica è a questo punto assai semplice… dobbiamo tenere e mantenere i nostri denti puliti, cioè privi di placca batterica.
E se sono ammalato e ho già la piorrea?
Se sono ammalato e ho la piorrea vuol dire che attorno ai miei denti è presente un film di batteri che alimentano questa malattia e che dobbiamo eliminare. Come? Innanzitutto i batteri vanno resi visibili con una soluzione colorimetrica cioè con un liquido che abbia la possibilità di colorare di rosso o di blu i batteri presenti permettendoci, così operando, di vedere la disposizione della placca e di poterla quindi rimuovere. Tutto ciò oltre alle ricerche che ho pubblicato in questi anni, è stato validato da altri ricercatori in un articolo riassuntivo del 2020 dove Mensi e collaboratori dimostrano come i rivelatori di placca migliorino l’efficacia dell’igiene orale professionale.
Come rimuovere la placca batterica?
Lo spazzolino con setole medio-dure è l’arma principale da usarsi non in maniera indiscriminata e dispersa, ma in maniera mirata rimuovendo cioè tutto il colorante presente e visibile sulle superfici dentali esterne ed interne, superfici queste che sono le più facili da pulire. Un consiglio pratico è quello di utilizzare uno specchio con almeno quattro ingrandimenti che vi permetteranno di vedere dente e placca ingranditi. Puliti i denti esternamente ed internamente, rimangono da detergere solo gli spazi interdentali e qui le tecniche si dividono a seconda che ci si trovi nella condizione di essere un paziente sano oppure un paziente affetto da parodontite.
Prevenire la piorrea – La tecnica per un paziente sano
Filo interdentale piegato a forma di C, accompagnato dal tip (o stimolatore gengivale) che altro non è che una piccola ma utilissima punta di gomma che va strofinata nel solco gengivale, specie in quello linguale.
Rimedi per la piorrea – La Tecnica per un paziente ammalato
Allora il tuo obbiettivo non è solo quello di rimuovere la placca batterica (igiene orale) ma anche quello di eliminare o di ridurre letasche gengivali, eliminando il sanguinamento spesso presente, appiattendo e cheratinizzando le papille, ripristinando così il colore rosa corallo naturale della gengiva. Questo secondo ma importantissimo ed essenziale risultato avviene tramite l’utilizzo di uno spazzolino interdentale con un movimento interprossimale di almeno 30 minuti al dì, movimento che deve avvenire sia dall’esterno che dall’interno.
La rigidità di questo protocollo fa sì che, purtroppo, non tutti abbiano la pazienza e la costanza di continuare a farlo nel tempo, provocando una recidiva della malattia con la sua interruzione.
Conclusioni sulla piorrea
Fate dunque tesoro della vostra dentizione. Mantenetela in salute sempre e, nel caso si ammali, fatevi seguire dal vostro professionista delle gengive e cioè dal vostro parodontologo, non dimenticando il vostro dentista per tutti gli esami di routine.
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In odontoiatria si definisce recessione gengivale una migrazione dei tessuti muco-gengivali che porta ad…